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Falavigna Analysis of Galantini's Measurement Devices
Appendix 14 to New Energy Times Report #3
[Translated from Italian (see below) by an anonymous New Energy Times reader and Steven B. Krivit]
By Marco Falavigna
I am very glad that Query [the online magazine of the Italian Committee for the Investigation of Claims of the Paranormal] is publishing the answer from Giuseppe Levi to one of the most disputed questions of the public E-Cat tests.
The question is about dryness quality of the steam, which was raised by observers all over the world who are following this issue in numerous forums and blogs. It is a very important question from the point of view of thermodynamics.
It is incredible that there is no consensus over such an important elementary question and that, on a technical level, there is still a need for discussion and we still find different opinions.
Levi rests his responsibility and conclusion about steam quality on the man who made the tests of steam quality, Gilberto Galantini. Levi says that the measurements made by Galantini were fully correct from a technical point of view.
I think that this case is symbolic of how scientific objectiveness sometimes may be devalued by simple or rough errors.
The incredible and inconceivable reality is that Galantini made steam quality measurements using an instrument made for psychrometric measurements, which are completely inadequate to make statements for steam quality.
Choosing this instrument is not only improper (it provides a poor measurement) but also provides no useful data about the parameter in question.
Galantini seems to have confused thermotechnical measurements and psychrometric measurements and has confused steam quality with saturation of steam in air. We are speaking about two different issues.
The error is so enormous and obvious that it is inexcusable! It is so obvious that it may escape the attention of some people but not of a thermotechnical engineer.
Even more inexcusable is the behavior of Giuseppe Levi, who, in the presence of his colleague, is not even considering the possibility of such a gross error. He continues to struggle with the question of measuring the liquid water by mass or by volume.
This question, born in some American forum and picked up and amplified by Steven B. Krivit through his blog, is simply irrelevant: The instrument Galantini used cannot measure steam quality, not by mass and not by volume. It measures relative humidity of air, but this experiment is not about air.
The Internet community (not the scientific community) has been discussing this question for more than a month. The reason is that the subtle difference between a measurement of mass and a measurement of a volume is certainly a plausible error. But a researcher in a university environment using a wrong instrument is like one trying to measure voltage with an ammeter.
All this does not show that the E-Cat does not work, but it shows that, in the preliminary tests, there were such gross errors that representatives of the university should revise their opinions, admit possible errors, and proceed with more secure and rigorous experimental protocols.
Best regards,
Engineer Marco Falavigna
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Original statement of Italian engineer Marco Falavigna, published in Query online:
Source:http://www.queryonline.it/2011/06/23/e-cat-intervista-a-giuseppe-levi/ (The original post appears to have been deleted. We do not have a cleaner copy of the original post.)
ing. Marco Falavigna
Postato giugno 24, 2011 alle 15:20
Sono molto contento che Query ospiti la risposta di Levi su una delle questioni più controverse delle prove sull’E-Cat che fin’ora sono state mostrate al pubblico. La questione del titolo di vapore, sollevata dai vari osservatori che in tutto il mondo seguono la vicenda attraverso miriadi di forum e di blog, è effettivamente molto rilevante (dal punto di vista termodinamico).
Appare incredibile che su una cosa tanto rilevante, tanto elementare e tanto inequivocabile, su piano tecnico, si possa ancora discutere e trovare disaccordo.
Il prof. Levi rinvia la responsabilità e l’autorevolezza della certificazione sulla qualità del vapore a colui che ha effettuato le prove (Dr. Gilberto Galantini) affermando, comunque, la piena fiducia rispetto al fatto che tali misure siano tecnicamente ineccepibili.
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Secondo il mio modesto parere (e potrei sbagliarmi), dagli elementi che ho visto e senza assolutamente voler offendere nessuno penso che il caso sia emblematico di come l’oggettività scientifica a volte possa essere inficiata anche da errori grossolani e banali.
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A mio avviso l’incredibile, impensabile realtà è che il Dr. Galantini ha eseguito le misure sul titolo di vapore usando uno strumento costruito per misure psicrometriche, completamente inadatto per misurare la qualità del vapore. Senza voler mettere in dubbio la competenza e il valore del Dottore, oserei dire che la scelta dello strumento non è solo impropria (che fornisce una misura non accurata) ma piuttosto inconsistente (che non fornisce alcuna misura della grandezza richiesta).
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Il Dr. Galantini sembra aver confuso la termotecnica con la spicrometria e il titolo di vapore con la saturazione del vapore in un aeriforme. Per quello che ne so io sono concetti completamente, assolutamente diversi!
L’errore è talmente enorme e lapalissiano che è addirittura scusabile! Si tratta di una di quelle cose talmente ovvie che possono sfuggire (non ad un ingegnere termotecnico, però…)!
Ancora più scusabile è l’atteggiamento del prof. Levi che, data l’autorevolezza del collega, non prende neanche in considerazione la possibilità di un errore tanto grossolano, continuando ad accapigliarsi sulla questione della misura del contenuto di liquido misurato per massa o per volume.
Quest’ultima questione, che è nata su qualche forum americano ed è stata ripresa e amplificata da K.B. Krivit attraverso il suo blog, è semplicemente inconsistente: lo strumento che ha usato Galantini non misura il titolo di vapore ne per massa ne per volume, misura l’umidità relativa dell’aria (ma qui non c’è aria).
L’intera comunità (scientifica e non) ha discusso per mesi di questo fatto perché la sottile differenza tra una misura di massa e una di volume è decisamente un errore più plausibile, per dei tecnici ricercatori professori universitari, rispetto alla scelta completamente sbagliata della strumentazione (quasi come voler misurare la tensione con un amperometro). Tutto questo non dimostra che l’apparato non funziona ma dimostra che nelle prove preliminari si sono prese delle cantonate talmente grosse che, da parte dei rappresentanti dell’università , sarebbe oopportuno rivedere umilmente le posizioni, ammettere serenamente eventuali errori e procedere all’ideazione di protocolli di misura più sicuri e rigorosi.
Distinti saluti
ing. Marco Falavigna
[Note: New Energy Times has been unable to confirm the identity of Falavigna.]
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